Yaël Meier bei BEAM

“Responsabilizzate i giovani”

La ventiquattrenne svizzera Yaël Meier è cofondatrice dell’agenzia di consulenza “ZEAM” e cosviluppatrice dell’app “Jobshot”. Insieme al suo partner, è annoverata tra i “Forbes 30 Under 30” nell’area DACH, e il suo libro “Gen Z für Entscheider:innen” è tra i bestseller dello Spiegel. In qualità di keynote speaker del BEAM, Meier ha condiviso un prezioso punto di vista sulla Generazione Z e sulle sue aspettative verso l’hospitality. 

“Il nostro mondo si trova sullo smartphone”, afferma Yaël Meier intendendo che il mondo digitale è la casa della Generazione Z. Molti comparti professionali, tuttavia, non sfruttano questo sviluppo e anche quelli del settore dell’hospitality sono quasi assenti dal contesto digitale; il che li rende meno attrattivi per i giovani. L’app Jobshot, al cui sviluppo ha partecipato anche Meier, cerca di colmare questa lacuna anche per quanto riguarda il processo di candidatura: non è infatti più la persona che si candida ma l’azienda a presentarsi con un breve video. Inoltre, una candidatura più semplice, riduce gli ostacoli per i giovani in cerca di lavoro. Dietro tutto questo lavoro si cela una profonda conoscenza della sua generazione, che Meier trasmette anche con la sua agenzia di consulenza ZEAM. In questo senso, un elemento fondamentale è rappresentato dal modello Love Job sviluppato in proprio: grazie ai tre pilastri Cash (retribuzione), apprezzamento interno e apprezzamento esterno, l’azienda dovrebbe cercare di migliorare il suo posizionamento. L’obiettivo dell’azienda deve essere un equilibrio tra questi tre pilastri allo scopo di incrementare la propria attrattività per i giovani.

E come si conquista la Gen Z? La risposta di Meier è chiara: “Responsabilizzate i giovani”. Una maggiore fiducia nei giovani collaboratori aiuta nel recruiting. Anche l’apprezzamento, le possibilità di sviluppo e una buona cultura dirigenziale sono fattori altrettanto decisivi per trattenere i giovani in azienda. “I collaboratori non abbandonano le aziende, abbandonano i dirigenti”, assicura Meier. 
A rendere un posto di lavoro interessante per la Gen Z sono gli approcci innovativi e la predisposizione al cambiamento – dall’automazione dei processi più ripetitivi fino agli orari di lavoro flessibili. Meier propone di sperimentare nuovi modelli di lavoro per migliorare la flessibilità e incrementare così l’attrattività del settore. “Abbiamo sempre fatto così, non vale più”, ribadisce Meier.

Tre learnings per il settore dell’hospitality

  • Essere presenti nel mondo digitale. Il settore deve comunicare con più forza i propri pregi nel contesto digitale. Lo smartphone è la chiave per far radicare l’azienda nelle menti dei giovani. Seguendo questa strada l’hospitality può anche conquistare giovani talenti.
  • Trasferire la responsabilità. Per sentirsi apprezzati e presi sul serio, i giovani devono potersi assumere delle responsabilità. Opportunità di crescita e fiducia reciproca aiutano a fidelizzare i giovani all’azienda anche sul lungo periodo.
  • Pensare in modo flessibile e innovativo. In un settore rimasto in parte molto tradizionale, è facile distinguersi e diventare un datore di lavoro appetibile per la Gen Z – per esempio grazie a metodi lavorativi moderni che riflettano il modo di vivere della generazione più giovane.
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