In collaborazione con le aziende, la ditta berlinese Merantix progetta soluzioni personalizzate di AI – ma fonda anche proprie aziende in grado di implementare l’AI nei prodotti di settori specifici. Il motto: “Si può creare valore aggiunto solo se una tecnologia come l’AI si intreccia con le competenze settoriali”, afferma Moritz Schröder.
Questo approccio mostra grandi potenzialità anche per l’applicazione dell’AI nel settore dell’hospitality – soprattutto per la personalizzazione del servizio e per l’efficienza dei vari processi. Dato che i compiti più ripetitivi possono essere automatizzati, il gruppo di lavoro ha la possibilità di concentrarsi sul ben più importante aspetto dell’accoglienza degli ospiti. “Quel tocco personale”, dice Schröder. A ciò, sempre secondo Schröder, si aggiunge il fatto di considerare la personalizzazione come una componente fondamentale dell’AI. L’AI non va intesa solo come un modello di dati astratto in grado, per esempio, di automatizzare delle previsioni meteorologiche generalmente valide per una regione. Non è sufficiente raccogliere una grande quantità di dati. Per una riuscita implementazione dell’AI è infatti decisivo l’accesso a dati più dettagliati e personalizzati – quali le abitudini alimentari e le preferenze personali. Per conquistare la fiducia degli ospiti sono essenziali anche la trasparenza e la chiarezza nella comunicazione relativa all’uso dei dati.
Ogni azienda deve trovare il proprio approccio. “Utilizzare l’intelligenza artificiale tanto per utilizzarla, non porta da nessuna parte”, assicura Schröder. Anziché utilizzare l’intelligenza artificiale in modo isolato, le aziende dovrebbero identificare i propri punti di forza e utilizzare l’intelligenza artificiale come mezzo per potenziarli, integrando e migliorando i processi esistenti in modo strategico e mirato. Cosa significa tutto questo nel campo dell’hospitality? “Automatizzare i processi utilizzando l’intelligenza artificiale senza modificare l’esperienza di base”, spiega Schröder.
Tre learning per l’approccio all’AI